Garanzie dalla verità

Anche il lettore non convinto dai miei argomenti dovrebbe scoprire che, nello sforzo di riaffermare e sostenere la sua opinione, l’ha resa più chiara e profonda. Mi piace inoltre pensare che l’onestà intellettuale esiga da noi, almeno di tanto in tanto, di allontanarci dalle nosdtre solite vie per affrontare argomenti forti e opposti alle nostre opinioni. In quale altro modo dovremmo proteggerci dal perseverare nell’errore? Certo, va ricordato al lettore che l’onestà intellettuale  ha i suoi pericoli: argomenti letti all’inizio con affascinata curiosità possono arrivare a convincere e anche ad apparire naturali e intuitivi. Solo il rifiuto di ascoltare ci garantisce contro l’essere irretiti dalla verità.

Robert Nozick, Anarchia, stato e utopia, Il Saggiatore, 2008, pp. 18-19

18 commenti su “Garanzie dalla verità

  1. appena puoi mi piacerebbe avere un tuo commento su questo libro. Io l’ho trovato estremamente difficile, fumoso, opinabile in così tanti punti che mi son venuti dei dubbi sulle mie capacità di comprensione.

    Quindi mi farebbe piacere che tu dicessi “sì, anche io l’ho trovato estremamente difficile, non sei tu ad essere un cazzo d’idiota”, grazie. : )

    (ovviamente questa mia enorme difficoltà può essere dovuta alla mia ignoranza su temi magari già affrontati da altri tipi e che quindi qui vengono sottointesi, non saprei)

  2. @vaaal: Opinabile: sì; difficile: non troppo.
    Ma la questione è che io arrivo a leggere Nozick dopo aver letto (e ascoltato) molto su Nozick; non riesco a immaginare come si presenta a un lettore “digiuno”…

  3. nozick risponde a rawls (a theory of justice). più facile, sempre di nozick, “la vita pensata”. però avviso che ha cambiato diverse idee, perché anarchy, state and utopia è all’inizio del suo percorso, è una proposta molto liberale, è un contrattualismo spinto – mentre “la vita pensata” è alla fine del percorso e della vita di nozick, e alcune posizioni politiche sono ribaltate (es. il diritto all’eredità)

  4. Per rispondere a @vaaal… , Anarchia, stato e utopia si iscrive nel dibattito della filosofia politica contemporanea e non può essere apprezzato (o difficilmente) fuori da questo contesto. L’argomento Chamberlain, infatti rappresenta un controesempio rilevante alla giustizia distributiva di Rawls. Ma a parte “la libertà [che] sconvolge i modelli”, molto interessanti sono le pagine (da 56 a 70) dedicate all’animalismo, che Nozick sfrutta sapientemente per stigmatizzare i limiti dell’utilitarismo.
    In tutto questo mi sono anche permesso di riflettere che “lo stato minimo”, come Nozick prescrive, ha tutti i crismi della Mafia… ma questa è un altra storia… la butto qua così.

    @IVO per rimanere nell’argomento specifico dell’articolo, senti queste altrettanto belle parole: “[Che il rispondere incontri ostacoli] è un bene, perché in questo modo il domandare diverrà più autentico. Ogni domanda [che a forza d’insistere, si faccia] conforme alla cosa è già un ponte gettato verso la risposta, e le risposte [giuste] sono sempre soltanto l’ultimo passo delle domande poste; un passo tuttavia che non può essere compiuto senza una lunga serie dei primi e dei successivi passi. La risposta [giusta] trae la sua forza dall’insistenza del domandare. [Essa] è soltanto l’inizio di una responsabilità, nella quale il domandare si risveglia in modo più originario. Per questo, inoltre, la domanda autentica non viene tolta dalla risposta che si è trovata” Heidegger, Proscritto a “Cos’è metafisica?” in Segnavia, Adelphi Milano 2002, pp. 258-259

  5. @alex: Il mio approccio con i testi filosofici, in genere, è di ignorare tutto quello che li circonda, almeno inizialmente.
    Con alcuni testi è più semplice che con altri, e effettivamente alcuni passaggi di Nozick, senza sapere di Rawls, hanno poco senso

    @Zar: Interessante la citazione di Heidegger. Immagino si possa considerare la traduzione continentale del passaggio di Nozick… 😉

  6. Però a meno di tutte le considerazioni letterarie a me piace molto il passo che Ivo ha postato.

    Mi pare un buon consiglio per la vita.

  7. @alex,Ivo sarebbe interessante che ognuno dicesse quali libri (di filosofia) possano secondo lui essere considerati in se stessi, in piena autonomia, possano essere compresi compiutamente senza l’ausilio di altre opere di altri autori. Ripensando alla filosofia analitica, mi riesce difficile scovare qualche opera capitale che possa essere apprezzata senza la conoscenza di altre. Forse Le ricerche filosofiche e il Trattato, non saprei che altro. In area continentale sarebbero moltissimi. Uno su tutti, l’Etica di Spinoza.

  8. uhm difficile. lo stesso spinoza avrebbe bisogno almeno di cartesio (e di qualche cartesiano, un malebranche per dire e un geulinx). e wittgenstein del circolo di vienna, del positivismo logico, di diversi contemporanei suoi (la ripresa della filosofia del senso comune e gli emotivisti, almeno).

    libri conclusi in se stessi… ma in che periodo? diciamo solo i contemporanei? più si va indietro più è facile trovare “innovatori” (es. aristotele dell’etica si legge senza altro, anche se conoscere platone è un vantaggio) che non debbano essere letti con altri supporti.

  9. (tra l’altro, il fatto che in area continentale si possano trovare moltissimi testi che reggono da soli è un segnale di come viene fatta la filosofia continentale… “maestri di vita” che vendono fumo, non si confrontano con niente e nessuno, hanno sempre ragione anche quando si contraddicono, non provano minimamente a fornire argomenti – si parlano addosso.)

  10. @Alex quello che dici è vero, però sai se non avessi incontrato qualche “maestro di vita” in alcuni momenti salienti della mia esistenza, ed avessi invece incontrato tali come Ernst Mach o Schlick e compagnia cantante, probabilmente sarei già morto. Ma a parte questo… è certo un pregio che nella filosofia analitica ci sia un dialogo intersoggettivo continuo, nel quale però diventa poi difficile inserirsi e capirci qualcosa avendo perso le puntate precedenti: vedi l’opera di Nozick in questione che Vaaal proprio per questo definisce “fumosa”, esattamente come quei “venditori di fumo” 🙂 a cui ti riferisci tu.

  11. La diatriba analitici / continentali non mi appassiona (e dire che sono – o ero – membro della società italiana di filosofia analitica).
    Comunque: io credo che ogni testo abbia una certa autonomia e possa essere letto isolatamente, anche se mi rendo conto che è una speranza più che una certezza.
    È anche una questione di fattibilità. Per leggere Nozick dovrei prima leggere Rawls, Mill, Locke, Hobbes, Grozio… alla fine, a leggere Nozick ci arriverei nel 2020.

  12. @Zar: Non puoi capire Nozick senza conoscere Locke, che Nozick cita a più riprese, Locke non lo si capisce senza Hobbes, e Hobbes senza Grozio. E qui mi fermo, perché ci sarebbero anche Tommaso, Agostino, Aristotele, Platone…

  13. scusa l’ignoranza, ma non sapevo nemmeno dell’esistenza di Grozio, sono dovuto ricorrere a Wikipedia… mi copro il capo di cenere… 🙁
    Ma rimanendo nell’ambito della filosofia politica, qualcuno conosce il prof. Ian Carter che ha la cattedra a Pavia??

  14. conosco chi lo conosce (quindi di “secondo grado”) e l’ho incontrato un paio di volte. mi dicono sia preparatissimo, e a sentirlo è piuttosto capace. perché?

    su nozick ci si può prendere tutto il tempo, tanto non scrive più niente…

    @ivo sul commento #11, anche a me la divisione sembra generalmente vuota (non esistono gli analitici senza il circolo di vienna, per dire), ma il posto in cui lavoro tira fuori tutto il peggio della “filosofia continentale” e mi fa venire l’orticaria 😉

  15. @Alex: Il peggio della filosofia continentale? Non conosco tutti quelli del posto dove lavori, ma alcuni nomi li ho presenti e non mi sembrano il peggio – ma forse è perché non li frequento.
    Visto che, appunto ci lavori, rispondimi pure via mail 😉

  16. @Alex about Carter… volevo sapere se qualcuno lo conosce rispetto al concorso di dottorato che si terrà a Pavia ad Ottobre… io vorrei tentarmi quello di filosofia politica contemporanea (solo perchè rispetto agli altri curricula mi sembra quello più specifico… figurati che uno si intitola “teorie etico-politiche e concezioni ontologiche nel pensiero antico”, impossibile, troppo vago), e Carter è il docente di quella materia in quell’università… Tra l’altro solo per questa ragione mi sono letto Anarchia, Stato e Utopia… viceversa io e Nozick non ci saremmo incontrati neanche di striscio 🙂 TUCIDIDE TUTTA LA VITA dai scherzo (un po’)!

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